ALLEVAMENTO VITELLI DA CARNE

vitelli

A gennaio fui chiamato a visitare in Piemonte gli allevamenti dei vitelli da carne bianca.

Chiusi dentro una sorta di scatola di legno che sembrava una bara, questi animali, che la natura assegnava alla loro madre all’interno di una mandria e alla luce del sole, si trovavano sotterrati ciascuno dentro il suo orrendo loculo.

Se avvicinavi la mano al loro viso, immediatamente ti succhiavano le dita: che pena!

Per di più erano forzosamente alimentati con latte ricostituito oltre il periodo

dello svezzamento, causando loro una gravissima anemia ferropriva, al solo scopo di rendere la carne del classico colore bianco.

Ma per fare questo si dovevano combattere le inevitabili diarree e utilizzare farmaci probiotici, quando non addirittura cortisonici a lunga durata a scopo euforizzante, anche per tenere in piedi animali che altrimenti sarebbero letteralmente crollati.

In quel periodo poi era invalso l’uso di cocktail farmacologici a scopo auxinico, impossibili da rilevare singolarmente ma dagli effetti sinergici potentissimi, con esiti anabolici simili a quelli prodotti dagli estrogeni.

Insomma, l’allevamento da carne bianca sembrava battere tutti gli altri per maltrattamento animale e per insalubrità degli alimenti ottenuti con quelle prassi.

(dal libro "Ricordi di animali" del dottor Roberto Marchesini - veterinario)