SESTA ESTINZIONE

Stiamo rapidamente correndo verso la sesta estinzione, e la causa siamo noi umani.

Di seguito uno studio approfondito ma nello stesso tempo sintetico delle nostre malefatte.

 

ESTINZIONE

Estinzione dell'Olocene

Introduzione

Secondo la maggior parte della comunità scientifica la Terra sta attraversando un periodo caratterizzato dalla perdita di un congruo numero di specie, che rivaleggia con le 5 grandi estinzioni di massa. Secondo una ricerca di Edward Osborne Wilson, dell'università di Harvard, il tasso di estinzione si attesta attorno alle 30.000 specie l'anno, in altre parole 1 specie ogni 20 minuti. Tuttavia pareri più recenti ipotizzano che la perdita di biodiversità avanzi a velocità maggiore.

Cause

A differenza delle 5 precedenti, quest'estinzione di massa è causata da Homo sapiens sapiens.

A una prima analisi le estinzioni passate, causate da eventi di tipo esogeologico o vulcanico, non sembrano avere punti in comune con la sesta estinzione di massa, che è palesemente di origine umana. Infatti, ci sono pochi dubbi sul fatto che gli umani siano la causa diretta dello stress degli ecosistemi e della conseguente distruzione delle specie attraverso:

Di conseguenza questa sesta estinzione di massa è la prima ad avere una causa biologica invece che fisica. Stiamo provocando grandi cambiamenti nell'ambiente.

Tuttavia si può considerare l'impatto dell'uomo sul pianeta esattamente come quello della cometa del Cretaceo. 65 milioni di anni fa l'impatto del corpo celeste, attraverso l'immissione di polveri e detriti nella parte alta dell'atmosfera che ha fatto alzare la temperatura e ridotto drasticamente la fotosintesi, ebbe conseguenze distruttive sui sistemi vitali della Terra. Ed è precisamente ciò che l'uomo sta facendo al pianeta.

Prima fase

La sesta estinzione di massa può essere divisa in due fasi distinte:

La prima fase è iniziata subito dopo l'evoluzione dell'uomo in Africa e la sua successiva migrazione dall'Africa al resto del pianeta. L'uomo ha raggiunto il Medi Oriente 90.000 anni fa, l'Europa 40.000 anni fa. Homo neanderthalensis, che viveva in Europa, sopravvisse all'arrivo di Homo sapiens per meno di 10.000 anni, per poi scomparire vittima di, secondo molti paleontologi, veri e propri combattimenti e della competizione ecologica.

Ovunque, poco dopo l'arrivo dell'uomo moderno, molte specie autoctone, soprattutto le più grandi, si estinsero. Gli umani:

Il record fossile è impietoso e dimostra che successivamente all'arrivo dell'uomo vi è l'estinzione di altre specie. Ad esempio:

Infatti, solo nei posti in cui le prime specie di ominidi sono vissute, la fauna, già adattata alla sua presenza, sopravvisse alla prima ondata della sesta estinzione di massa quasi intatta. Il resto delle specie del mondo, che non avevano mai incontrato l'uomo nei loro ecosistemi, erano impreparate.

Seconda fase

L'invenzione dell'agricoltura ha accelerato l'effetto dell'estinzione di massa.

La seconda fase è iniziata circa 10.000 anni fa, forse nella cultura Natufiana nel Medio Oriente. L'agricoltura tuttavia sembra essere stata sviluppata autonomamente più volte in posti differenti e si è, nel corso degli anni, diffusa sull'intero globo.

L'agricoltura è il cambiamento ecologico più profondo dell'intera storia della vita. Con la sua invenzione:

L'uomo smette di vivere all'interno della natura e inizia a vivere al suo esterno.

Homo sapiens sapiens diventa la prima specie che riesce a vivere in maniera indipendente dall'ecosistema. Tutte le altre specie, e le società umane attuali di cacciatori-raccoglitori, occupano delle nicchie nell'ecosistema locale. Tuttavia sviluppare l'agricoltura è dichiarare guerra all'ecosistema, dedicare un appezzamento a una sola specie vegetale è considerare tutte le altre infestanti, e lo stesso discorso si può applicare anche all'allevamento: escluse le specie domestiche, gli animali sono competitori che occupano spazio.

Il numero totale di individui di una specie è limitato da molti fattori, dei quali il più importante è la capacità portante dell'ecosistema: dati il bisogno energetico e le modalità con cui l'energia viene procurata di una data specie, c'è un valore limite di individui che può abitare una data porzione di habitat.

Anche se periodicamente i raccolti vanno perduti e carestie e malattie ancora flagellano l'uomo, non ci sono dubbi sull'impatto enorme dell'agricoltura sulle dimensioni della popolazione umana:

Questa esplosione della popolazione umana, avvenuta specialmente dopo la rivoluzione industriale è la causa della sesta estinzione di massa dovuta a un circolo vizioso:

Efficacia delle misure di conservazione

Gli ecosistemi del mondo sono stati duramente compromessi, tanto che nemmeno le profondità oceaniche hanno evitato la contaminazione umana.

Le misure di conservazione, lo sviluppo sostenibile e la stabilizzazione della popolazione umana sembrano offrire delle speranze sul fatto che la sesta estinzione di massa non raggiungerà i livelli della terza . Tuttavia è anche vero che la natura si è ripresa dalle estinzioni sempre dopo che la causa dell'estinzione stessa si era conclusa.

In questo caso la causa siamo noi. Possiamo quindi continuare sul sentiero della nostra stessa estinzione o modificare il nostro comportamento in relazione all'ecosistema globale, del quale siamo parte.

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