CUPOLE DI CALORE E RISCALDAMENTO DEI POLI

 

ondate di calore

Le emissioni dovute alle varie attività umane hanno alterato, forse irreversibilmente, gli equilibri terrestri provocando tragedie ambientali come le temperature record registrate tra fine giugno e inizio luglio in Canada e negli Stati Uniti, con massime di 45 fino a 49,6 gradi C con conseguenti continui incendi.

A detta dei climatologi, le ondate di calore sono più lunghe, più frequenti, più importanti e su aree più estese rispetto al passato.

Questo deriva da due differenti fenomeni: le cupole di calore (aria calda intrappolata dall’alta pressione su una zona, pressione che impedisce alle correnti fresche di attenuare il calore) e il riscaldamento dei poli con l’innalzamento dell’acqua marina per lo scioglimento dei ghiacciai e conseguente aumento delle temperature (sembra che un’ondata di calore abbia interessato la Siberia e il Circolo Polare Artico).

Tutto ciò determina sempre maggiori tempeste tropicali che non conoscono confini.

Infatti anche l’Italia è interessata da un continuo innalzamento del livello marino con conseguenti cambiamenti climatici che stanno causando la scomparsa o la riduzione di alcuni ghiacciai alpini.

Le conseguenze sono note: alluvioni, uragani, siccità, carestie e un’endemica carenza di risorse idriche utilizzabili per la produzione agricola e per il consumo umano.

Riusciremo a fermare il progredire di questi eventi estremi? Meditiamo!