SILENZIO, RUMORE, BISBIGLIO

Ritratti di parole

“Silenzio!” bisbigliò Bisbiglio. “Rumore deve terminare la sua conferenza!”

“A chi ti stai rivolgendo se in sala non c’è anima viva?” chiese Silenzio.

“Non so, ho sentito rumoreggiare e mi sono preoccupato per Rumore. Non deve essere facile tenere una conferenza sulle acque montane in mezzo a tutto questo bailamme!” dichiarò Bisbiglio.

“Insomma,” si spazientì Rumore, “volete stare a sentire o no? Se non vi interessa l’argomento, fate il favore di andarvene.”

Silenzio e Bisbiglio abbassarono la testa, si strinsero nelle spalle come a chiedere venia e si sedettero davanti al conferenziere.

Uno scroscio d’acqua assordante uscì dalla bocca di Rumore.

Silenzio e Bisbiglio applaudirono.

Una melodia d’acqua argentina scaturì dalle labbra di Rumore.

Silenzio e Bisbiglio applaudirono.

E la cosa andò avanti così per una buona mezz’ora.

Terminata che fu la riunione, Rumore si alzò soddisfatto, si inchinò ai partecipanti e se ne andò.

“Bella conferenza!” esclamò Bisbiglio.

“Sì, però avrei preferito più parole e meno rumore!” controbatté Silenzio.

“Non avevo dubbi. Lo sanno tutti che sei un misantropo!” bisbigliò Bisbiglio.

“Perché sei forse socievole tu?” si irritò Silenzio.

“Forse no, ma posseggo l’arte di farmi capire meglio di te e del tuo compare Rumore!”