FURITA

furita

In Giappone negli ultimi anni, molti diplomati delle scuole superiori e universitarie scelgono un lavoro part-time o a tempo determinato anziché stabile.

Queste persone sono chiamate freeter o furita, un vocabolo giapponese che ha esordito in quella lingua nel 1987 e che deriva dall’inglese “free” (libero) e dal tedesco “Arbeit” (lavoro).

I furita (stimati tra 1,7 e 3,4 milioni) scelgono sistemi di guadagno improvvisati per far fronte alle esigenze della vita, ma non vogliono impegnarsi in investimenti a lungo termine.

Una possibile ragione per questo nuovo stile di vita dei giovani giapponesi è il loro desiderio di più tempo libero, la loro voglia di sperimentare nuovi tipi di lavoro e l’insoddisfazione per una normale carriera lavorativa.

I furita si possono dividere in tre categorie:

 

il tipo moratoria che sono solo in attesa di cominciare una vera e propria carriera;

il tipo alla ricerca dei propri sogni che ha bisogno di tempo libero per lavorare al raggiungimento dei propri scopi personali, per esempio chi desidera diventare musicista o scrittore;

il tipo senza nessun’altra alternativa che non trova altre opzioni di lavoro dopo il diploma perché manca di tecnica, opportunità o motivazioni per assicurarsi una carriera lavorativa.

Molti furita sperano di iniziare una vera e propria carriera lavorativa più tardi nella vita, accontentandosi al momento di lavori mal pagati presso fast-food, supermercati, negozi ecc.