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AGOSTO

 

agosto

Agosto arrancava nella calura per salire in cima al monte dove avrebbe incontrato Settembre.

Il colorito ravvivato dagli infuocati raggi del Sole, Agosto sentiva tuttavia nelle ossa una stanchezza, come di fine incombente: aveva ormai venti giorni e sapeva che presto sarebbe dovuto tornare là da dove era venuto.

Volse lo sguardo ai suoi fiori, alcuni nel pieno rigoglio, altri tristemente affannati a trattenere i petali.

“Ma i frutti! di quelli sono orgoglioso! Lascerò un’ottima eredità a Settembre, non potrà disconoscerlo,” pensava Agosto con il cuore in gola per la fatica della salita.

E andava, e andava, sempre più su, mentre i giorni scorrevano veloci, precipitando giù dal monte e rotolando gai, privi di consapevolezza della vita in estinzione.

“E anche gli insetti! Quanti e che varietà! Anche di quelli dovrà darmi conto Settembre,” si consolava il nostro eroe.

La cima era ormai vicina; era giunto il 30 e Agosto sentiva un languore di cui solo lui conosceva l’origine.

E giunse l’alba del 31, la cima era raggiunta, ma di Settembre neppure l’ombra.

“Ma… ma come mai?” si chiedeva ormai senza fiato il nostro eroe.

Si sedette su un macigno nell’attesa che giungesse il suo sostituto.

“È giunta l’ora per me e non per lui? Come può essere?”

In quell’istante un Gatto apparve come dal nulla: “Che ti succede?” gli domandò, notando la sua espressione inquieta.

Quando apprese di che si trattava, il Gatto cominciò a ridere, prima sotto i baffi, poi tenendosi la pancia.

“Ma che c’è? Perché ridi?”

“Dovresti saperlo. Ormai sono centinaia di anni che lo vivi: questo è un anno bisestile, quindi tutto è rimandato di un giorno.”

“È vero! Come ho fatto a non pensarci! E ora? Che devo fare? Non me la sento di tornare sui miei passi, sono troppo stanco.”

“Beh, attendi qui Settembre. Intanto riposati, anche se hai combinato un piccolo guaio.”

“Quale?”

“Quale? Oggi e domani la Natura sarà senza giorni e con i mesi in confusione: non ci sarai tu e nemmeno il tuo successore.”

“Pensi che la Natura se ne accorgerà?” chiese ansioso Agosto.

“Se n’è già accorta, e mi è parsa molto irritata. Forse dovrai chiederle scusa perché ho sentito che te la farà pagare…” asserì il Gatto.

Agosto pensò a lungo prima di decidere, poi decise di telefonare a Natura.

“Pronto? Sono Agosto. Ti ho telefonato per chiederti scusa. Mi è proprio passato di mente che quest’anno è bisestile.”

“Scusa, scusa! Sono tutti buoni a chiedere scusa dopo aver combinato pasticci. Eppure hai atteso un giorno in più per sostituire Luglio. Non ricordi?”

“Sì, sì, è vero, però… mi è passato di mente. Ora che posso fare?”

“Torna al tuo posto e riempimi il giorno mancante…”

“Ma come faccio poi a risalire? Ho impiegato dieci giorni…”

“Ti invierò un’aquila reale che ti porterà in cima in un battibaleno, ma torna subito per favore. Scendere non sarà un problema. Lasciati andare e volerai...”

Agosto fece quanto Natura gli aveva chiesto e… ogni tassello tornò al suo posto.