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PAROLA, PENSIERO, VUOTO

  • Categoria: Racconti
  • Pubblicato: Domenica, 25 Settembre 2016 00:00
  • Scritto da ADMIN

 

pensiero

Un giorno nacque Pensiero. Era piccolo, incerto sulle sue gambette ma assai determinato.

Aveva molto spazio tutto per sé e trascorreva il tempo a osservare la sua dimora.

Tra mille ghiribizzi crebbe, si rafforzò, ebbe mogli, ma continuava a provare una strana sensazione di Vuoto.

Infine decise di farsi aiutare e: “Vuoto, tu che sei il mio compagno da sempre, che cosa debbo fare?”

“Non capisco. Non stiamo forse bene così, tu e io?” rispose Vuoto.

“No! Tutto in me tende a realizzarsi, come se dovessi nascere una seconda volta. Aiutami, ti prego!”

“Mi chiedi di rinunciare alla mia essenza per realizzare la tua. Perché dovrei farlo?” chiese Vuoto.

“Non lo so. Non voglio che tu soffra, ma non voglio soffrire neppure io. Tu sei molto saggio, regalami un po’ della tua saggezza!” supplicò Pensiero.

“Questo si può fare. Ascoltami bene. Vivrai momenti in cui potrai esprimere la tua vitalità in Parola. Ma vivrai pure momenti in cui tu sarai solo mio, proprio come ora. Questo è quanto posso fare per te. E non è poco, credimi,” sorrise Vuoto bonario.

Pensiero non comprese subito ma, quando Parola partorì uno dei suoi figli, a Pensiero parve di toccare il cielo con un dito.

Tuttavia Parola era una gran chiacchierona, e Pensiero di tanto in tanto la chiudeva fuori della porta per riposare un poco tra le braccia del suo amico Vuoto.

(dal libro "Ritratti di parole" pubblicato nel marzo 2015)