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SOLONE

  • Categoria: Racconti
  • Pubblicato: Domenica, 20 Settembre 2020 00:00
  • Scritto da Maria Grazia Sereni

 

solone

Solone, famoso legislatore e poeta ateniese, fu annoverato tra i Sette Savi della Grecia.

Di famiglia nobile, discendente dal re Codro di Atene, era uno degli Eupatridi.

Viaggiò molto per tutta la Grecia e, al rientro ad Atene, la sua onestà e la sua arte poetica lo resero molto popolare.

Con i suoi versi riuscì a risvegliare lo spirito patriottico dei concittadini, spingendoli a organizzare una spedizione, di cui gli fu affidato il comando, per riprendere Salamina, caduta in mano ai Megaresi.

Solone portò felicemente a termine la riconquista dell’isola.

In quel periodo Atene era attraversata da una profonda crisi sociale e politica perché si era creato un forte antagonismo tra gli Eupatridi, aristocratici e ricchi proprietari terrieri, e i contadini, poveri e oberati di debiti.

Questi ultimi erano costretti a ipotecare le loro terre e offrire la propria persona e la famiglia come pegno per ottenere il denaro in prestito.

Solone, nominato arconte con poteri straordinari, fece approvare una serie di leggi con le quali veniva soppressa la schiavitù dei debitori, venivano aboliti i debiti stessi e liberate le terre dalle ipoteche.

Attuò anche altre importanti riforme: cambiò il sistema monetario per facilitare il commercio con gli altri Stati, divise il popolo ateniese in quattro classi, secondo il reddito, e stabilì che tutti i cittadini avessero diritto al voto e a intervenire in condizioni di parità nelle assemblee popolari.

Istituì l’Eliea, un tribunale i cui giudici, gli eliasti, venivano eletti dal popolo.

Dopo aver dato ad Atene questa nuova costituzione, Solone si allontanò per un lungo viaggio che durò dieci anni, facendo prima promettere agli ateniesi di mantenere le sue leggi durante la sua assenza.

Dopo essere stato a Cipro, in Egitto e in Asia Minora, tornò in patria e trovò Atene dilaniata dalla guerra civile e le sue leggi dimenticate.

Divenuto tiranni Pisistrato, un suo parente, per qualche tempo Solone lo affiancò come consigliere, ma dopo poco si ritirò a vita privata.

Delle sue opere ci restano alcuni frammenti di elegie, tra cui i versi in cui esortava gli ateniesi a riprendere Salamina.