LA GATTA

 

la gatta

Due verdi occhi di giada mi fissano

Immobili e freddi come acqua stagnante

D’improvviso si serrano come stanchi

Di sopportare luce troppo vivida.

Una zampetta di velluto mi sfiora

Come per una carezza timida e affettuosa

Un musetto di micia mi saluta

Con un miagolio lento e prolungato.

Una morbida rotondità pelosa

Mi balza improvvisa sul grembo

E io sento il caldo tepore di lei

Che mi trasmette messaggi oscuri.