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CHI HA RAPITO I GUFETTI?

  • Categoria: Concorso
  • Pubblicato: Domenica, 01 Aprile 2018 00:00
  • Scritto da Maria Grazia Sereni

 

CONCORSO APRILE 2018

Il gufo Cesarino tossì emettendo due borre, ultimi resti delle talpe che si era pappato. Poi bubolò alla luna: era felice di avere saziato il suo appetito e di poter tornare dalla sua Cesira con un ratto fresco fresco. Infatti lei era impegnata nella cova delle cinque uova che aveva deposto da una settimana e non aveva certo tempo di andarsene in giro per il bosco a cacciare.

Giunto nel nido – che era appartenuto a uno scoiattolo – Cesarino emise un “uu” di saluto, posando davanti alla sua compagna un grosso ratto.

“Grazie caro, avevo proprio appetito,” fece Cesira iniziando a strappare con il becco pezzetti di carne dal corpo della preda.

“Come va la cova?” chiese interessato il nostro gufo.

“Tutto bene. Siamo stati fortunati a trovare questa cavità: è perfetta!” esclamò lei.

“A quando la schiusa delle uova?”

“Ancora tre settimane circa. Perché me lo chiedi?”

“Sono curioso di vedere i nostri piccoli. Chissà come saranno belli con una mamma come te!”

“Grazie caro. Anche tu però non sei male,” fece Cesira chinando la testa.

Trascorsero in fretta i giorni e finalmente cinque splendidi gufetti si fecero strada attraverso il guscio delle loro uova.

I genitori erano felicissimi e, soprattutto, molto tranquilli per la sicurezza che quel nido appartato e invisibile offriva. Così di notte uscivano a caccia e ritornavano con bocconcini prelibati per i loro piccoli.

Trascorse così una decina di giorni. I gufetti crescevano, ben alimentati dai genitori, e si preparavano, di lì a un mese o poco più, a lasciare il nido per spiccare il primo volo.

Ma una brutta notte…

Cesarino e Cesira si erano assentati per procurare il cibo ai figli, oltre che per il loro personale nutrimento ma, quando tornarono al nido, lo trovarono desolatamente vuoto, tranne che per qualche piuma appartenuta di certo ai piccoli.

Volarono come impazziti lanciando richiami disperati ai quali nessuno rispose.

Spossati e angosciati, si appollaiarono sul ramo di un albero per pensare a quali provvedimenti prendere.

Discussero a lungo finché Cesarino ricordò che un suo amico gli aveva parlato di un geniale investigatore. Così comunicò alla sua compagna: “Vado subito a cercare Hercule Gufot, è un investigatore di cui mi hanno parlato molto bene.”

“Sì, caro, ti prego, chissà che possa rintracciare i nostri piccoli. Sono così preoccupata!”