Dopo anni di investigazioni e proteste, l’OIPA India si unisce alla soddisfazione espressa da PETA India per la decisione comunicata dalla Corte Suprema indiana lo scorso 7 maggio: vietato l’utilizzo di tori in tutte le manifestazioni, gli spettacoli e i festival, tra cui il terribile Jallukattu, la corrida indiana.

Nel corso di quest’ultima manifestazione, tutte le norme a tutela degli animali venivano, infatti, palesemente ignorate; le crudeltà e i maltrattamenti ai danni dei tori coinvolti erano innumerevoli e, nel corso degli anni, sono state numerose le morti

sia tra gli animali sia tra il pubblico.

“Non c’è niente di intellettuale o culturale nei combattimenti tra tori”, ha dichiarato Naresh Kadian, responsabile dell’OIPA India. “Così come l’India si è evoluta abolendo il Sati (immolazione della moglie del defunto sulla pira funeraria del marito), i sacrifici umani e il matrimonio tra bambini, è giunto il momento di scrivere la parola fine anche per pratiche medioevali come queste.”

(da un articola di OIPA Italia)

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