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INDISPOSIZIONE

  • Categoria: Mondo felino
  • Pubblicato: Venerdì, 23 Novembre 2018 00:00
  • Scritto da Maria Grazia Sereni

 

indisposizione

Poiché i gatti sopportano in silenzio la maggior parte delle loro indisposizioni, noi umani possiamo indovinarle solo da certi atteggiamenti o situazioni che possono essere:

rifiuto del cibo – quando il vostro gatto, che prima si alimentava normalmente, si ritrae dalla ciotola con il suo cibo preferito, non insistete: è probabile che sia indisposto e lui, come dovremmo fare anche noi umani, preferisce digiunare fino alla guarigione. Se tuttavia la cosa continua per più di un giorno o due, conviene sottoporre il vostro micio a una visita veterinaria;

inappetenza – in un micio che si alimentava normalmente, lo scarso appetito può essere un segnale di allarme;

nascondersi – se il vostro angelo, anziché sdraiarsi su divani, poltrone, letti o qualche comodissima cuccia, si nasconde sotto di essi, è sintomo di un’indisposizione di solito abbastanza seria. Allora il veterinario vi dirà di che cosa si tratta;

inerzia – sapete che i mici sono molto attivi quando non dormono, quindi se osservate una certa inerzia nel vostro, attenzione: può essere un sintomo di indisposizione, a meno che si tratti di età avanzata;

terza palpebra – i gatti hanno due palpebre come noi: una inferiore e una superiore; hanno anche una terza palpebra che chiudono quando dormono. Se li osservate al risveglio quando aprono gli occhi, vedrete la terza palpebra biancastra ritirarsi nell’angolo interno dell’occhio. Quando il micio sta bene, la terza palpebra è invisibile, in caso di indisposizione, molto spesso si nota la fuoruscita della palpebra anche fino a metà occhio. Correte dal veterinario;

pupille dilatate – le pupille dei gatti si dilatano in condizioni di semi oscurità. Se dovessero invece restare dilatate a lungo anche e soprattutto quando l'illuminazione è normale, consultate il veterinario;

orecchie molto calde – di norma le orecchie dei mici sono fredde. Se il vostro dovesse averle molto calde, misurategli la temperatura (con un comune termometro digitale per umani di cui avrete spalmato la punta con un po’ di sapone liquido. È importante infilare nell’ano solo un centimetro del termometro e per farlo meglio, tenetegli la coda sollevata). In caso di febbre (la temperatura normale è tra i 38 e i 39), consultare il veterinario;

cambiamento di abitudini – sapete che i gatti sono esseri molto abitudinari quindi, se dovessero cambiare attitudini o abitudini (a volte può succedere per curiosità, soprattutto se l’angioletto è molto giovane), meglio cercare di identificarne la causa;

bisogni in luoghi inappropriati – un micio ben educato fa i suoi bisogni nelle apposite vaschette con lettiera. Se questa abitudine cambia, e trovate i bisogni dappertutto tranne che nella lettiera, può trattarsi di un’indisposizione;

modo di miagolare – ogni gatto ha un suo tipico modo di miagolare; se questo dovesse improvvisamente cambiare, meglio farlo presente al veterinario;

trascuratezza – solitamente i gatti tengono molto al loro aspetto fisico, quindi curano la pelliccia, gli occhi e tutto quanto lo fa apparire adorabile. Se dovesse a un dato momento smettere di aver cura del proprio corpo, meglio consultare il veterinario di fiducia;

aggressività – se il vostro gatto, di solito affettuoso e tranquillo, diventa improvvisamente aggressivo, potrebbe trattarsi di cosa seria, quindi fatelo controllare;

tentativi infruttuosi di urinare – eventualmente con lamenti quando il micio non vi riesce. Soprattutto se si tratta di un maschio, interpellare il vostro veterinario: potrebbe trattarsi di un’ostruzione dell’uretra o di una cistite. Nei gatti maschi l’uretra è molto più piccola che nelle femmine, quindi è importante risolvere al più presto il problema;

stitichezza – se il gatto non riesce a scaricarsi almeno una volta ogni due giorni (sarebbe meglio una volta il giorno) somministrargli dell’olio di vaselina, chiedendo al vostro veterinario la quantità adatta in base al peso;

grattate stizzose delle orecchie – se vedete il vostro adorato che continua a grattarsi le orecchie, cercando di arrivare fino all’interno, è facile che si tratti di acari. Consultate il veterinario;

zoppia – succede spesso ai gatti molto anziani (oltre i quindici – sedici anni). Essi non hanno più lo stimolo di affilarsi le unghie che così crescono troppo e, ricurve come sono, vanno a infilarsi nei polpastrelli causando dolore. Se siete esperti, tagliate le punte delle unghie ai gatti anziani almeno una volta il mese, altrimenti c’è sempre il veterinario, anche perché potrebbe invece trattarsi di artrite;

chiazze glabre sul corpo – se vedete che il vostro micetto presenta delle chiazze senza pelo e, soprattutto, se queste ultime sono rotonde e lievemente arrossate, evitate di toccarlo o, in caso di necessità di farlo, lavatevi subito le mani: potrebbe trattarsi di una micosi che è trasmissibile anche a noi umani. Di corsa dal veterinario;

vomito – a volte i gatti possono vomitare, soprattutto se hanno ingerito dell’erba o del pelo durante le leccature. Se invece il vomito compare più volte in un giorno e per diversi giorni, meglio rivolgersi al veterinario.