I cavoli sono noti non solo per le proprietà antitumorali e per il contenuto in vitamina C ma anche per il calcio che, nelle crucifere, si trova nella forma più biodisponibile presente in natura (da 60 a 90 milligrammi per ogni 100 grammi, a seconda del tipo).

Latte e formaggi contengono sì tanto calcio (da 120 milligrammi per 100 grammi di latte ai 1200 milligrammi per 100 grammi di parmigiano) ma anche tantissime molecole di ossalato che legano il calcio e ne prevengono l’assorbimento intestinale.

Le crucifere sono invece i vegetali con il miglior rapporto tra calcio e ossalato e quindi le più vantaggiose sia per la prevenzione sia per la terapia dell’osteoporosi.

Non solo, a differenza di latte e formaggi, le crucifere non contengono grassi saturi, colesterolo, sale e proteine animali acide che promuovono le malattie cardiovascolari e, abbassando l’alcalinità dell’organismo, facilitano la demineralizzazione dell’osso.

(dal libro “Mangio sano, cucino vegan” della dottoressa Michela De Petris)

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