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SEMI DI MELONE

 

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I semi di melone rappresentano per tutti noi uno scarto alimentare, ma sono in realtà un ingrediente ricco di nutrienti dalle proprietà benefiche per il nostro organismo e possono essere annoverati tra i cosiddetti “semi della salute

Vediamo cosa contengono i semi di melone e come consumarli.

Il melone (Cucumis melo) è una pianta annuale rampicante appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, la stessa di zucca e cocomero, ampiamente coltivato per i frutti commestibili.

Il frutto del melone è un peponide dalla polpa generalmente dolce e, al suo interno è ricco di semi commestibili, spesso scartati come sottoprodotti ma ricchi di nutrienti e di benefici.

I semi del melone contengono infatti una buona percentuale di proteine, costituite prevalentemente da acido glutammico, arginina e triptofano, oltre a diversi altri composti bioattivi. Tra questi sono stati riscontrati acidi fenolici, flavonoidi, tocoferolo, fitoestrogeni, composti volatili e altre molecole importanti per il nostro benessere.

I semi di melone contengono un’alta percentuale di proteine – dal 15 fino al 27% in base alla varietà – e costituiscono una buona fonte alternativa di aminoacidi essenziali.

Le proteine sono infatti composte da amminoacidi e quelle contenute nei semi di melone sono ricche di amminoacidi essenziali tra cui il triptofano, la leucina e la fenilalanina oltre ad amminoacidi non essenziali come l’acido glutammico, arginina e acido aspartico.

L’acido glutammico è in grado di migliorare la funzionalità intestinale e il sistema immunitario, mentre l’assunzione di arginina sembra poter contribuire a ridurre il grasso corporeo e aumentare la massa muscolare. L’acido aspartico è invece precursore di amminoacidi essenziali come la metionina e la lisina.

I semi di melone sono ricchi di acidi fenolici e flavonoidi. Tra gli acidi fenolici presenti nei semi di melone troviamo l’acido gallico e l’acido vanillico, composti che vantano proprietà antinfiammatorie, antimutagene e antitumorali.

L’acido vanillico svolge inoltre azione antibatterica, mentre l’acido idrossibenzoico ha attività antifungine e antimicrobiche.

Flavonoidi come l’apigenina e altre sostanze come il resveratrolo sono invece responsabili dell’attività antiossidante, utile a combattere lo stress ossidativo.

Infine, i semi di melone contengono diversi composti volatili, tra cui esteri e terpeni, responsabili dell’aroma fruttato e dolciastro.

L’assunzione di queste sostanze ha un potente effetto antiossidante ed è utile nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e di vari tipi di tumore.

Per poter mangiare i semi di melone è necessario pulirli con cura eliminando i filamenti in cui sono avvolti e lavandoli con acqua.

Dopodiché i semi possono essere essiccati al sole o nell’essiccatoio per qualche giorno, per poi conservarli in un barattolo a chiusura ermetica.

In alternativa è possibile tostare i semi di melone a fuoco basso per qualche minuto dopo aver riscaldato un cucchiaio di olio in una padella. I semi tostati sono ancora più saporiti e possono essere preparati anche mantenendo i filamenti che li avvolgono. Dopo la tostatura, si aggiunge un pizzico di sale e si sistemano i semi in un barattolo con coperchio per conservarli.

I semi di melone si consumano come snack salutare tra un pasto e l’altro oppure si utilizzano per arricchire insalate, panini, toast e altri piatti.

Se non sono stati salati, i semi possono essere aggiunti anche a yogurt, macedonie di frutta o frullati.

Tatiana Maselli