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INTOLLERANZA AL GLUTINE

  • Categoria: Salute
  • Pubblicato: Mercoledì, 06 Gennaio 2016 00:00
  • Scritto da ADMIN

 

Oggi l’intolleranza lieve o grave (celiachia) al glutine è diventata la regola. Non solo la difficoltà digestiva è un sintomo ma anche il meteorismo è spesso significativo come campanello d’allarme.

Leggiamo insieme il seguente articolo con i consigli alimentari per evitare questo disturbo.

INTOLLERANZA AL GLUTINE

Il glutine è un “impasto proteico” presente in grano tenero e duro, orzo, segale, kamut, farro avena e loro derivati cui sempre più persone risultano intolleranti, con forme di varia intensità: dalle più lievi a quelle più gravi. In comune queste persone presentano una difficoltà nella digestione di questa sostanza, che a lungo andare diventa tossica.

Difatti, una mucosa intestinale incapace di digerire adeguatamente il glutine, che viene continuamente esposta a questa sostanza, si infiamma, creando problemi vari: gonfiori, disturbi dell’alvo e difficoltà ad assorbire altri importanti nutrienti come vitamine e minerali (ferro, calcio…) portando quindi a malnutrizione e, nei bambini, problemi dell’accrescimento.

Molte persone vegetariane e, soprattutto vegane, che scoprono di avere questa intolleranza, si scoraggiano per la preoccupazione di dover seguire un’alimentazione troppo restrittiva e difficoltosa. In realtà non è così, visto che i cibi che si possono consumare sono molti:

- riso, mais, miglio, quinoa, amaranto, grano saraceno in chicchi, farina, fiocchi da colazione, gallette, cracker, latte, paste, farina, polenta,

- preparati per impanatura e per panificazione vegan e integrali, da acquistare nei negozi di alimentazione naturale (attenzione perché di solito quelli della grande distribuzione contengono uova).

- alimenti proteici, legumi come tali o in polpette, farinate, hamburger (da introdurre gradualmente e privati della fibra passandoli al passaverdure in casi di intestino infiammato), derivati della soia, tempeh, creme spalmabili.

Chi deve astenersi completamente dal glutine deve fare attenzione a tutti i preparati e affidarsi alle certificazioni specifiche di prodotti gluten free.

Seguire un’alimentazione 100% vegetale, ricca di appropriati alimenti vitali, è un ottimo modo per calmare l’infiammazione e ripristinare una situazione normale, oltre naturalmente a sospendere temporaneamente o in via definitiva il consumo di alimenti contenenti glutine. Verdura cruda e frutta, germogli, tempeh e tofu lattofermentato, yogurt di soia con bifidus, miso, olio di semi di lino spremuto a freddo, questi sono tutti cibi utili per la salute intestinale.

Gli adulti, anche chi digerisce perfettamente il glutine, farebbero bene a evitarlo di tanto in tanto, almeno 1-2 giorni a settimana. E comunque è meglio variare il consumo di cereali senza fissarsi sui soliti. Si ipotizza, infatti, che la selezione genetica cui è stato sottoposto il comune grano tenero, rendendolo più ricco di glutine, abbia contribuito in modo determinante a quella che sembra oggi una specie di “epidemia”. Unitamente al fatto che nelle popolazioni dove l’uso del grano è particolarmente diffuso, Italia compresa quindi, la varietà di cereali mediamente consumata è davvero misera. Solo grano e riso, che di fatto comportano la sistematica esposizione della mucosa intestinale al glutine, così impegnativo da digerire. E’ viceversa ipotizzabile che se si consumassero più tipologie di cereali non si assisterebbe alla diffusa sensibilizzazione, che sembra anzi aumentare.

Non tutto il glutine è uguale nei vari cereali, sia come quantità che come struttura. Pertanto consumare alimenti che ne contengono tipologie e quantità differenti evita che si possano creare reazioni di ipersensibilità.

Nei bambini, soprattutto se c’è familiarità, è bene prestare attenzione all’introduzione di alimenti contenenti glutine durante lo svezzamento dei bambini, rispettando tempi e modi. L’allattamento al seno è comunque di per sé un buon protettore nei confronti di questa e altre intolleranze e allergie. Il momento di inserimento ottimale è consigliato intorno al settimo mese, meglio quindi non troppo tempo prima né dopo.

Ecco un esempio di menù vegano e senza glutine:


Colazione: yogurt di soia con frutta di stagione
oppure quinoa e miglio soffiati con latte di soia fortificato in calcio.


Spuntino di metà mattina e metà pomeriggio: frutta o gallette di riso e qualche noce o mandorla.


Pranzo: insalata mista + focaccine + sformato di miglio al pesto e funghi.
Cena: insalata mista con pane senza glutine + tempeh al forno con salvia e patate.

L’intolleranza al glutine quindi non compromette una dieta vegana.

(fonte Tuttogreen)