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ASHWAGANDHA

ashwagandha

La withania somnifera, altrimenti conosciuta come Ashwagandha, è un arbusto sempreverde che raggiunge un metro e mezzo di altezza i cui fiori verdognoli lasciano il posto a drupe rossastre.

Questo arbusto appartiene alla famiglia delle solanacee ed è tipico delle regioni africane, indiane e medio orientali.

La sua radice è usata per aumentare la vitalità, soprattutto dopo malattie debilitanti, per controllare i dolori artritici e per regolare la glicemia.

Si sono notati effetti positivi sui sistemi endocrino, cardiovascolare e nervoso centrale.

Aiuta inoltre a ridurre lo stress, l’ansia, l’insonnia e il colesterolo. Sembra che curi anche l’impotenza e l’infertilità maschili.

Componenti principali sono: Inizio modulo

lattoni steroidei, sitoindosidi, withaferina, withaferinile, colina, alcaloidi aminoacidi, sostanze ad azione antibatterica. Nelle foglie è stata trovata una minor concentrazione del fitocomplesso. Di recente sono stati isolati anche 18 acidi grassi, beta-sitosteroli, e polifenoli .

Secondo la medicina Ayurvedica, che ne utilizza radici e foglie da 2500 anni, la ashwagandha è adattogena, aiuta cioè il corpo e la mente ad adattarsi allo stress, rilassando i nervi, inducendo la calma, aumentando la resistenza alle malattie e quindi la salute.

Indicazioni: da utilizzare nei casi di ansietà e in altri disturbi psicologici; l’uso in estratto porta a un significativo aumento dei globuli bianchi e delle piastrine ed anche della concentrazione di emoglobina. È risultata utile anche nella cura dell’artrite reumatoide e recenti ricerche ne stanno mettendo in luce le proprietà antitumorali che paiono legate soprattutto alla withaferina A . Nella pianta si è trovato anche un withanolide con una struttura simile a quella di un glicoside cardiaco e questo fa supporre che possieda anche effetti cardiovascolari.

Controindicazioni: la medicina Ayurvedica ne raccomanda l’uso abbinato ad altre erbe, tipo la Liquirizia, per bilanciare i possibili effetti collaterali sul cuore. È generalmente assunta in capsule. La letteratura e gli studi farmacologici concordano sull'assenza di tossicità e non sono riportate controindicazioni significative. Tuttavia, la famiglia botanica di appartenenza e il profilo fitochimico impone attenzione: non somministrare in gravidanza e allattamento. In positivo, il suo uso previene le lesioni gastriche dall'assunzione di aspirina.