Proprio come il software di un computer può funzionare con un diverso hardware, così può essere possibile che il software della mente possa anch’esso funzionare su altre piattaforme. Considerate tale possibilità: quali sarebbero le implicazioni se non ci fosse niente di speciale a livello biologico nei neuroni ma fosse il modo in cui essi comunicano a fare di una persona quello che è. Questa ipotesi è nota come ”teoria computazionale della mente” e si basa sull’idea che i neuroni, le sinapsi e altri materiali biologici non siano gli elementi fondamentali e che lo siano invece i calcoli che essi eseguono. Ossia non importa la parte fisica del cervello, importa quello che esso fa.
(Dal libro “Il tuo cervello la tua storia” di David Eagleman)
Era notte fonda quando la gatta Susy si svegliò, annusò l’aria e balzò in piedi: accanto a lei dormivano due suoi piccoli nati da poco. La gatta ne prese uno per la collottola e lo portò in giardino, poi rientrò per fare altrettanto con l’altro. Quando i due micetti furono in salvo, Susy salì di corsa le scale incurante delle fiamme che stavano invadendo la casa. Giunta davanti alla porta della stanza da letto, iniziò a miagolare e a raspare finché i suoi umani si svegliarono.
In Nordamerica e in Canada è tuttora possibile per i veterinari amputare la falange distale su cui cresce l’artiglio dei gatti per evitare che questi ultimi rovinino mobili o altri arredi per affilarsi le unghie.
In Europa e in molti altri paesi questa pratica è vietata per il dolore cronico che provoca (tra l’altro un cronico mal di schiena determinato dalla difettosa deambulazione).
Sulla terraferma non esiste niente di più enorme di un elefante: sono davvero le creature più grandi fra noi. Il più grande mai registrato è stato un maschio africano in Angola, alto 4 m alla spalla e pesante 11 tonnellate (ovvero quanto un camion della spazzatura che trasporta un distributore automatico e un pianoforte a coda).
Disperare della vita ha senso solo perché la vita è, originariamente, felicità.
Emmanuel Lévinas
Tutti insieme i membri di un gruppo possono aiutarsi a sopravvivere: saranno più al sicuro, più produttivi e potranno superare le sfide più facilmente.
Questa spinta a unirsi ad altre persone è definita eusocialità (dal greco eu “buono”) e, senza tener conto della parentela, procura un collante che permette la formazione delle tribù, dei gruppi, delle nazioni.
(Dal libro “Il tuo cervello la tua storia” di David Eagleman)
Tre amiche fondarono una società tramite la quale acquistarono un albergo che avrebbero gestito insieme.
Discussero a lungo i ruoli da ricoprire e, alla fine, fu deciso.
Ad Amicizia fu assegnato il ricevimento degli ospiti. Il suo sorriso accattivante, la sua disponibilità erano doti eccellenti. Inoltre – almeno dai primi esperimenti – tutti i clienti si sentivano a loro agio con lei, tanto che a volte restavano in contatto epistolare per lunghi periodi.
Ostilità fu nominata direttrice dell’albergo.
Mi è stato chiesto se a un micetto giovane si possono somministrare le uova.
In genere al gatto piacciono i tuorli delle uova (a volte li preferiscono crudi, altre cotti) che non hanno controindicazioni per il nostro piccolo. Se tuttavia vogliamo proporgli anche l’albume (che non sempre risulta gradito), occorre cuocerlo perché crudo contiene una sostanza dannosa che viene inattivata dal calore.
Non ho talenti particolari, sono solo curioso e lo sono in modo appassionato.
Einstein
L’EEG (abbreviazione di elettroencefalogramma) è un metodo per intercettare l’attività elettrica del cervello nel suo insieme, attività che proviene dal lavoro dei neuroni. I piccoli elettrodi applicati sulla superficie della testa, captano le “onde cerebrali” termine informale per indicare i tipici segnali elettrici prodotti dal sottostante chiacchiericcio neurale.
C’era una volta una graziosa cittadina adagiata su verdi colline che ospitava una grande Università, famosa nel Paese per le sue ricerche.
Nessuno tuttavia, tranne gli studenti che la frequentavano, sapeva che cosa accadesse nei suoi laboratori.
In città non si vedevano né cani né gatti liberi, solo quelli che abitavano nelle case degli uomini erano visibili sui davanzali delle finestre perché non avevano il permesso di uscire.
Infatti, ogni animale che veniva trovato per strada era catturato dall’accalappiacani Polpaccio, così chiamato per le sue gambe molto muscolose. Dove finivano quindi i poveri animaletti, nessuno lo sapeva.
La maggior parte di razze feline oggi conosciute sono frutto della selezione avvenuta negli ultimi 75 anni.
Negli USA la Cat Fanciers’ Association ne riconosce solo 45, la Federation International Feline 48 e la International Cat Association 71.